mercoledì 30 giugno 2004

Notizie ANS(I)A


Mentre era impegnato nel tentativo di realizzare il record dell'ora(rio) [...riuscire cioè ad arrivare una volta tanto in orario in laboratorio...  ] il Nino é stato bruscamente interrotto da una foratura. Abbiamo raccolto i suoi primi commenti a caldo:
Nino: ...FaNCuLo...


lunedì 28 giugno 2004

Noi, barboni radical chic src="http://edit.splinder.com/editor/rte/images/em.icon.tongue.gif"
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La messa si é svolta senza colpi di scena [...la maledizione della
Signora Fletcher non si é abbattuta
src="http://edit.splinder.com/editor/rte/images/em.icon.bigsmile.gif"
align=absMiddle border=0> ]. Fatti i saluti di rito il gruppo si é sfoltito e
siamo andati a sgranocchiare qualcosina di messicano. A proposito, non sapevo che la tradizione musicale messicana comprendesse Vasco e Tiziano Ferro! Alla fine cominciamo a pensare un posto per il digestivo,
il Rebus propone Rum. Dopo una tediosissima discussione decidiamo che non
c'è un posto valido a meno di non fare troppa strado o di farci spennare. É
allora che nasce l'idea:


  • Location: Parcheggio del belvedere,

  • Rum: Appleton Estate [...asportato con destrezza dal mobile bar
    dei "suoceri" del Rebus
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    align=absMiddle border=0> ],

  • Cioccolato: 99% Cacao della Lindt [...trafugato nella
    notte da casa del Nino
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    align=absMiddle border=0> ].

Se qualcuno fosse interessato, qui trovate la scheda di degustazione del cioccolato [...pensavate che non esistesse!]


sabato 26 giugno 2004

Weekend con il morto... o quasi


Stasera si fa i trasgressivi-alternativi e ci si trova per le 8 per andare ad una messa di suffragio e poi fuori a cena. Mi sembra di essere a metà tra un funerale irlandese ed una puntata della Signora in giallo. Speriamo bene!


Comunque, se vedo entrare in chiesa Angela Lansbury, io mi do una strizzatina agli zebedei e scappo prima che mi saluti...


Nostalgia...


Stavo facendo dei lavoretti in giardino e mi sono trovato a canticchiare questo classico delle canzona italiana.



Sò uno strano animale...sò un tip'eccezziunale

sò il re del quartiere...dettengo il potere


se perto la pazienza...mi scatta la iulenza...ah aaah

sul mio moto fuggone...mi sento un leone...e spatroneccio

I just love now tohivoschenenau beloved too big for youuuu (???)


Io...fortuna che ho un cevvello eccezziunalo...veramente eccezziunalo

ma...la gente mi ritiene un animalo...gran bell'animalo

popputè campà...parapà...m'hanno fatto emigrààà

ma...fortuna che ho un cevvello eccezziunalo...veramente eccezziunalo

si...io mancio le orecchiette ma al cavialo..so istesso di un maialo

pepputè campà...parapà...m'hanno fatto emigràààà

pepputè pappà...papparapà...ho dovuto emigrààà


quanto io sto alla pattita...io rischio la vita

se mi piace una donna...ci sbrano la gonna...ah aaah


se peccaso mi offento...ti strappo via i denti

sono un tip'iulento...al cento pè cento...e spatroneccio!!!

Bisbobutisesaround to down o not to down ilovecrazytoyouuuu (???)


Io...fottuna che ho un cevvello eccezziunalo...veramente eccezziunalo

ma...la gente mi ritiene un animalo...gran bell'animalo

pepputè campà...papparapà...m'hanno fatto emigrààà

ma...fottuna che ho cevvello eccezziunalo...veramente eccezziunalo

yes...io mancio le orecchiette ma al cavialo...soistesso di un maialo

pepputè campà...m'hanno fatto emigrààà


Certo...forse ho esagerato...d'altronde ho subito l'influenza di gente dello spessore musicale di Peter Tosh di Joe Cocker di Stevie Wonder di Snella Fitzgerald, cioè, cambiando discorso, io sò biondo, no cioè, tinto ma biondo, c'ho il capello biondo, ora, vivento in periferia, cioè dentro l'hinterland, può anche essere molto rischioso, metti che, zompa fuori da dietro un angolo un terrunciello cazzarola, ti zompa addosso maronn, ti spappola, ti fà a pezzi, cioè, è come essere un alpino ad Harlem, ma alpino intendo no alpino con la penna, alpino slavatono, eh scussa...


Io...fottuna che ho un cevvello eccezziunalo...

ma...la gente, a torto, mi ritiene un animalo...ma peffozza

popputè cappà...papparapà...ho dovuto emigrààà..dovevo pure manciare no




































mercoledì 23 giugno 2004

Visto da vicino


Direi che questa vignetto rappresenta abbastanza bene una giornata "tranquilla" nel mio lab.


Esisterà la e-grafologia?


Ci riflettevo oggi guardando una mail del Rebus. Lui mette in calce alle e-mail una parte che recita:


------------------------------
Reading: {Autore} - {Titolo}
Last Movie: {Titolo Film}
Last Bottle: {Azienda} - {Nome vino}


Io non ci riuscirei mai:


  • Ho almeno 2-3 libri sul comodino che alterno a seconda dell'umore e del grado di sonno.
  • Passa così tanto tempo tra quando vedo un film ed il successivo che lo scriverei più per me per non dimenticarmi.
  • Non spedisco abbastanza mail per scrivere tutti i nomi dei vini che bevo.




martedì 22 giugno 2004

Siamo uomini o caporali?


Le ultime disavventure di Sefosse mi hanno fatto ricordare una frase di una teen comedy degli anni '80...


"É essere uomo che é difficile, di maschi ce ne sono già tanti."

domenica 20 giugno 2004

Antiche tradizioni quasi estinte [...per fortuna ]


Questo é un articolo di Michele Serra apparso su di un numero del giornale di SlowFood alcuni anni addietro. É un po' lunghino ma vi consiglio vivamente di leggerlo, ne vale la pena. Lo riporto perchè domani é il giorno del solstizio e giovedì é San Giovanni, quindi sbrigatevi prima che finiscano le noci!


Le noci devono essere raccolte il giorno di San Giovanni, il 24 giugno. Secondo altri, il giorno del solstizio d'estate, 21 di giugno. Secondo altri ancora, il giorno giusto è quando vedi qualcun altro che va a raccoglierle e temi di restare senza.
La maggioranza delle persone le raccoglie comunque a metà luglio, quando si rende conto di avere trascurato la fatidica scadenza di San Giovanni. È allora che si seguirà alla solenne esclamazione dei padri "Cazzo! Anche quest'anno ci siamo dimenticati" il rito della raccolta. Si dirà allora, aprendo una noce e constatando che oramai è torrefatta dal solleone ed interamente divorata dai vermi, che comunque "la stagione quest'anno è in ritardo", ed un mese dopo non fa differenza. Allo stesso modo, terrorizzati dall?idea di dimenticare la scadenza di San Giovanni, alcuni pensionati fanno incetti di noci già ad aprile, sostenendo che "la stagione è in anticipo" ed un mese prima non fa differenza, e raccogliendo rudimentali germogli che stanno ad una noce come uno spermatozoo sta ad un bambino di sei mesi.
La raccolta si deve fare in due: uno si aggrappa con tutto il suo peso ai rami più bassi così da porgere la fronda al partner. Questo, si noti bene, avviene anche se il ramo è già a mezzo metro d'altezza, perché l'importante, in questi riti agresti, è significare in ogni modo la nobiltà della fatica fisica. Mentre il raccoglitore comincia la raccolta, il piegatore si rende conto che la torsione spasmodica che sta imprimendo ad un ramo generalmente di mezzo metro di diametro è soverchiante per le sue forze. Così molla di colpo la presa, e il ramo colpisce il raccoglitore prima sulle mani, facendogli cadere così tra le ortiche le tre noci fin li raccolte, e poi in pieno viso vivificandone l'umore. Allora il raccoglitore propone al piegatore di invertire i ruoli, in modo che tocchi a lui, questa volta, mollare il ramo sulla faccia dell'altro.
Non a caso, secondo gli storici dell'alimentazione, nelle zone dove si raccolgono le noci le popolazioni sono si denutrite, ma possono vantare una socialità a prova di bomba: due persone che tornano dalla raccolta delle noci senza avere tentato di sopprimersi a vicenda, sono pronte ad affrontare ogni genere di conflitto sociale con sperimentata saggezza.
Ma torniamo al nostro nocino. Si constata, a questo punto, che in due ore di bestemmie e ferite lacerocontuse si è riusciti a riporre nel paniere solo una ventina di noci rachitiche e fittamente bacate. La loro scarsa altezza dal suolo le ha esposte, infatti, al morso e all'ingiuria di quasi tutte le bestie censite sul territorio nazionale, dal ghiro al tasso al pensionato al ciclista, nonché all'urina di cani, volpi e gatti che segnano il territorio, di preferenza, pisciando sui rami più bassi.
Raccoglitore e piegatore si propongono, allora, di salire insieme sui rami superiori, dove le noci sono abbondanti e più riparate. L'odierna vicinanza delle astanterie, un tempo raggiungibili solo in molte ore di cammino, li rassicura molto. In particolare in Emilia, terra molto avanzata in fatto di servizi sociali, il periodo in cui i pensionati raccolgono le noci è segnalato da un continuo sorvolo d'eliambulanze. Ma facciamola breve.
Mettiamo che i nostri due raccoglitori siano riusciti, rimanendo illesi, a riporre nel paniere le sessanta noci necessarie per cinque litri di nocino ed a fare ritorno a casa senza ricorrere al pubblico soccorso. Si tratta, a questo punto, di tagliare questi durissimi frutti in due metà ciascuna, così da farle entrare nella damigiana. Il collo della damigiana deve essere stato studiato, secoli fa, in modo da far passare di tutto, dal quarto di tacchino all'ananas intero, tranne le mezze noci. Le mezze noci, infatti, non passano. Si procede allora a tagliare le noci in quarti, che finalmente passano e vanno, con un tonfo sinistro, ad immergersi nell'alcol, nell'acqua, nello zucchero, nella cannella e nella scorza di limone che abbiamo precedentemente preparato. Si alzano allora le mani al cielo in segno di ringraziamento, e ci si rende conto che sono completamente, paurosamente nere. Come le noci fresche, che sono verdi, riescano a tingere le mani di un nero definitivo e persistente, è uno dei più affascinanti misteri della natura.
Parentesi. I due preparatori di nocino non sono arrivati a questo momento se non dopo avere lungamente discusso sulla ricetta giusta. Si contano, nella sola Emilia, circa settecentomila confezionatori di nocino casalingo e dunque settecentomila differenti ricette giuste. Con o senza cannella, con o senza noce moscata, con tanta acqua o poca, con la mentuccia, con l'erba limoncina, senza nessuna di questa cose ed in qualche caso, che lo studioso dell'alimentazione Piero Camporesi fa risalire alla piaga del cretinismo tipica di certe valli, anche senza le noci. Si rivendica ognuno la conclamata superiorità della ricetta della propria nonna, si deride chi antepone all'esperienza popolare la fantomatica ricetta dell'Artusi, si aggiunge che l'Artusi l'aveva comunque imparata dalla propria nonna, si finisce, e non è bello, col litigare tirando in ballo anche le nonne altrui e la loro moralità. Alla fine, fortunatamente, vince un solidale spirito di compromesso: "E va bene, facciamo come diceva quella gran troia della tua nonna".
Immerse le noci, con una fatica superiore a quella impiegata per calare il Cristo degli abissi, dentro la damigiana insieme agli altri ingredienti della nonna, tutto parrebbe finito. Invece no. Una feroce faida divide da secoli i sostenitori della maturazione al buio ed i sostenitori della maturazione del nocino al sole. La damigiana viene così spostata per quaranta giorni, a seconda di chi si trova da solo in casa e possa operare di nascosto, al buio ed al sole, alternativamente.
Al quarantesimo giorno, il nocino è pronto. In genere è una specie d'intruglio infiammabile dal sapore di sciroppo al tannino, nerastro come i liquami della pulitura di un camino. Di tutti gli ingredienti, spentisi mestamente nella damigiana come pazienti dimenticati in una camera iperbarica, il solo che esce vittorioso è l'alcol. La gradazione di un nocino medio, per motivi che sfuggono agli studiosi di tutto il mondo, è superiore a quella dell'alcol puro. Spesso, infatti, si deve aggiungere alcol puro al nocino per diminuire la gradazione alcolica.
Lo si beve, comunque, con soddisfazione ed orgoglio pari alla fatica spesa per confezionarlo. È stato calcolato questo: tenendo conto del prezzo esorbitante dell'alcol da liquore, delle damigiane, dei tappi, degli imbuti, dello zucchero, delle scorze di limone ovviamente biodinamico, della cannella, della noce moscata, della pasta abrasiva da meccanico per pulire le mani, degli stracci per pulire per terra e del Baygon impiegato per tenere lontane le colonie di formiche che arrivano anche da altre province attirate dai miasmi dolciastri; e considerato che il valore medio di un'ora di lavoro non specializzato è di venticinquemila lire; ogni litro di nocino fatto in casa costa sulle duecentoquarantamila lire. Un buon nocino artigianale, invecchiato cinque anni, costa nel più esoso dei negozi intorno alle quindicimila lire. Ma non osate dirlo ad un nocinista fai-da-te: è come dirgli che sua nonna è una troia.











La nobile arte del volante... del pedale... della sfortuna


Visto che la settimana non era stata abbastanza stancante, venerdì pomeriggio la macchina ha deciso di abbandonarmi sulla via di casa proprio nel bel mezzo di della coda  Per fortuna stava rientrando anche Zetag che mi ha accompagnato dal meccanico. Riportata in officina la macchina mi metto d'accordo per passare sabato mattina a sentire qual è il problema. Sabato parto con le migliori intenzioni, bici rimessa in ordine, ottimismo per le mie sopite capacità ciclistiche alto. Il primo tratto mi ricorda quanto tempo é che non pedalavo, poi il ritmo migliora ed avanzo tranquillo fino a che vedo delinearsi in lontananza il cavalcavia dell'autostrada. Lo aggredisco con slancio, procedo bene... mi si buca una gomma Spingo la bici per i restanti 500 metri, parlo col meccanico e gli chiedo se mi tiene li la bici così la carico sulla macchina appena quest'ultima è pronta. Scendo ulteriormente di categoria fino a "podista" e vado in negozio. Arrivo leggermente accaldato [...forse mezzogiorno non é l'orario ideale per certi esperimenti...] e lo dico alla Vi.


Vi: Tu arrivi da la ?!?
Nino: Si
Vi: Adesso ?!?
Nino: Si
Vi: Tu arrivi da la?
Nino: Si
Vi: ...
Nino: Adesso ?!?  Scusa, ti ho rubato la battutta.








Ovvio, banale, lapalissiano!


L'aggettivo lapalissiano deriva dal nome del generale francese Jacques Chabanness, Monsieur de La Palisse, ferito e ucciso dagli spagnoli nella cruenta battaglia di Pavia del febbraio 1525. Per rendergli omaggio, i suoi uomini incisero sulla cassa che ne raccoglieva le spoglie una frase che avrebbe dovuto destinarlo alla Storia: "Qui giace il Signor de La Palisse che un quarto d'ora prima di morire era ancora vivo".


Ambientazione: bassa padana, esterno giorno
Personaggi: 1 Nino, 1 NinoMamma
Sto pulendo la bici e sento una voce...

Ninomamma: Ti ricordi ancora come si fa ad andare in bicicletta?
Nino:Certo, andare in bicicletta é come ...mmm... é come ...mmm...
Ninomamma:
Nino: é come andare in bicicletta, quando impari non te lo dimentichi più!








sabato 19 giugno 2004

MiWine [...ovvero il deserto dei tartrati...]


Una fiera come tante, fatta di "luci ed ombre" [...e con questa mi sono giocato il saluto di baciodiVino ]. Dal punto di vista del visitatore sono risultate molto belle l'ambientazione, l'organizzazione degli spazi e ben fatta la piantina della mostra. I problemi nascono dal fatto che si girava bene perchè l'affluenza era molto ridotta, cosa di cui pochi produttori erano troppo contenti. La voglia di fare una soglia di taglio alta per filtrare la ressa ha filtrato anche gli operatori. Altro dubbio amletico: é possibile per un comitato organizzatore serio pensare di fare una fiera di settore invitando una manciata di compratori stranieri con tutto pagato e rientrare delle spese spennando chi prova ad avvicinarsi alle degustazioni guidate? Per fortuna la fiera é biennale, nel mentre speriamo sciami un pochino la moda del vino [...per avere meno gente in cerca della fiera di paese da filtrare...] e gli organizzatori abbiano tempo per riflettere


domenica 13 giugno 2004

No Silvio, questa non me la doveva fare




  • Ha violato la mia privacy,
  • ha messo in dubbio il mio interesse per le consultazioni,
  • mi ha fatto fare una figura da pirla in mezzo all'aula con la suoneria,
  • e pare pure che mi accrediti il SMS sulla mia scheda [...tra l'altro praticamente già a secco ...]
Ma se lo accrediti sulla sua di scheda il SMS, mi consenta!

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venerdì 11 giugno 2004

Tempo di elezioni


Domani e dopo, come ricordato dall'onnipresente SMS del Silvio [... qui trovate la testimonianza di una minoranza etnica ...], gli italiani saranno chiamati alle urne. Il lavoro ed altri passatempi più ameni mi hanno tenuto lontano dalla TV e quindi dalle tribune elettorali. Per quel poco che ho visto però mi sono sembrate abbastanza noiose [... tranne un tizio in accappatoio trovato facendo zapping ...] e molto lontane dai bei discorsi di una volta, stile Peppone e Don Camillo. Sperando ad un ritorno della politica a livelli più elevati vi lascio parafrasando Don Camillo:


"Ricordati elettore che nel buio dell'urna Dio ti vede e Silvio no! [...a meno che non si reimpossessi di nuovo del tuo telefonino dotato di fotocamera ...]"